Utilizzo della Medaglia Miracolosa
La Valenza della Medaglia
Ci proponiamo di presentare la Medaglia nella sua fulgidissima valenza, sia mariologica sia culturale. Concluderemo che la Medaglia deve essere degnamente ricevuta, meditata e vissuta, cioè incarnata nel personale modulo di comportamento come base e guida del nostro cammino spirituale mariano.
Dobbiamo “far notte” e silenzio intorno a noi in questo mondo incatenato dal chiasso e assetato di chiasso, grondante di assemblee, di odii, di vendette e di quant’altro l’ideologia di massa ci sta regalando, allo scopo di renderci più disponibili a entrare nella luce del mistero di Maria.
La Medaglia, così, ci fa pensare a un’altra notte: quella di Natale, nella quale “Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia”; nonché a un’altra notte, quando Gesù disse a un uomo di nome Nicodemo: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così e chiunque nato nello Spirito”.
Questa pubblicazione, frutto di lunga meditazione su ciascun particolare anche minimo della Medaglia e delle connesse apparizioni del 1830, intende operare una doverosa rivalutazione di questo gioiello mariano, riscoprendolo e collocandolo nella sua giusta luce e provvidenziale valenza spirituale.
Pertanto si evidenzierà che la stessa:
1) La Medaglia non è un talismano
cioé la sua efficacia non è legata al solo fatto di indossarla, come purtroppo avviene solitamente, e nemmeno è un semplice oggetto devozionale.
2) Deve essere degnamente ricevuta
visto che il suo conio è stato eseguito nel rispetto scrupoloso del disegno, comunicato direttamente da Maria a Caterina Labouré
Deve essere portata al collo
e non in tasca, come ha chiesto specificatamente la Beata Vergine Maria.
Deve essere meditata e vissuta
nel senso che deve diventare una sorta di direttorio spirituale, alla cui luce assumere fattivamente non pochi impegni, giacché i privilegi e le virtù di Maria devono sollecitare la nostra filiale imitazione.
Queste, dunque, sono le intenzioni e le linee direzionali della presente pubblicazione.
Purtroppo non ci sfugge che, analogamente alla parabola del seminatore del Vangelo, la Medaglia può cadere su “un’anima-strada”, su “un’anima-sassi”, su “un’anima-terra con spine” e su “un’anima-terra generosa”, nei sensi ben spiegati da Gesù stesso. Ma questo dipende da noi, sorretti dalla grazia.
E allora?
Cosa vuole la Madonna da noi?
Non bastano più, in realtà non sono mai bastate qualche semplice preghiera, qualche piccola pratica di pietà e la semplice ricezione della Medaglia. L’ideale è quello di giungere a una vera “consacrazione a Lei”, come spiegheremo, ossrvando i doveri del proprio stato e cercando così di rispondere adeguatamente all’amore della Vergine per noi con un impegnativo dono di sé, in coerente risposta al dono della Medaglia.
Prosegue…
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