La Via n.0 – 2009
Finalmente una buona notizia:
nasce il primo quotidiano a distribuzione gratuita (free press)
Una voce cristiana controcorrente
Questa impegnativa e coraggiosa iniziativa nasce dai continui richiami
del Santo Padre “Benedetto XVI” che ci invita a diffondere il messaggio cristiano senza compromessi e contro l’imperante cultura del relativismo; cultura che ha, purtroppo, invaso anche le nostre comunità e parte della società che si dichiara cattolica.
Una nuova iniziativa: “un quotidiano di ispirazione cattolica”. Nell’ occasione del 150° anniversario delle Apparizioni della Madonna a Lourdes, vogliamo celebrare questa ricorrenza con la pubblicazione di un quotidiano dedicato a Maria. Perché questa iniziativa? Per combattere il male e praticare il bene è essenziale l’intervento della Madonna, Mediatrice della Grazia Divina. è quindi importante diffondere messaggi di speranza in questo mondo che sembra sempre più immerso nella confusione.
Il quotidiano sarà, allora, presente un po’ dovunque: all’ingresso delle stazioni ferroviarie, nei locali pubblici, nelle scuole, nelle università e nelle sale d’attesa di diverse attività professionali. La società odierna è inghiottita nel gorgo di un secolarismo che ha come estuario verso cui converge un mondo senza Dio e in un relativismo sfrenato che non ammette verità assolute nel campo della conoscenza o dei principi immutabili nella morale.
Viviamo in un’epoca di smarrimento di identità, come ebbe a dire l’allora cardinale Woityla, in cui è in corso “il più grande combattimento che l’umanità abbia mai visto”: La lotta fra Chiesa e l’anti-Chiesa, fra il Vangelo e l’anti-Vangelo. Le armi con cui combattere questa battaglia, a fianco di Maria, sono “la conversione del cuore”, l’adorazione eucaristica, la recita quotidiana del rosario, l’accettazione delle sofferenze per la salvezza del mondo. Sono queste “pratiche” che intendiamo raccomandare al grande pubblico, visto che nella grande stampa di informazione sono completamente sparite. Tenendo conto che quando nei giornali si parla di Chiesa, si tralascia volutamente il messaggio che Essa trasmette e si tende a rappresentarla come BenedettoXVI
fosse un’entità politica, svilendo quando da millenni propone e che è sempre attuale e irrinunciabile. Noi, in nome della prudenza e della tolleranza, non possiamo tacere e non reagire, pur nel rispetto di tutti; dobbiamo essere presenti soprattutto dove è carente o del tutto assente la stampa di ispirazione cattolica. è la
funzione di questo quotidiano che, con l’adesione e l’aiuto di chi crede, potrà divenire il giornale di riferimento più diffuso.
L.L.
I Pensieri di Napoleone Bonaparte
I popoli passano, i troni crollano, la Chiesa di Cristo vive nel tempo
E’ divina. Così la considerò Napoleone Bonaparte, uno dei persecutori, arrivato alla fine della vita, nell’esilio di Sant’Elena: “Tra il cristianesimo e qualsiasi altra religione c’è la distanza dell’infinito. Conosco gli uomini, vi dico che Gesù non è (solo) un uomo…”
I pensieri di Bonaparte, riportati in “Conversazioni Religiose” (Editori riuniti), sono di questo tenore: “Tutto di Gesù mi sorprende: il suo spirito mi supera e la sua volontà mi confonde. Tra Lui e qualsiasi altra persona al mondo non c’è possibilità di paragone. E’ veramente un essere a parte, … è un mistero insondabile… Cerco invano nella storia qualcuno simile a Gesù Cristo o qualcuno che, comunque, si avvicini al Vangelo… Nel suo caso tutto è straordinario, anche gli empi non hanno mai osato negare la sublimità del Vangelo, che ispira loro una specie di venerazione obbligata! Che gioia procura questo libro! Dal primo giorno fino all’ultimo giorno Egli è lo stesso, sempre lo stesso maestoso e semplice, infinitamente severo e infinitamente dolce… Che parli o che agisca, Gesù è luminoso, immutabile, impassibile… Gesù è il solo che abbia osato tanto. è il solo che abbia detto chiaramente e affermato senza eitazione egli stesso di Sé: ‘Io sono Dio…’ ” Napoleone constata il potere divinodi Gesù nei fatti storici: “Voi parlate di Cesare e di Alessandro, delle loro conquiste e dell’entusiasmo che seppero suscitare nel cuore dei soldati”, osserva Napoleone, “ma quanti anni è durato l’impero di Cesare? Per quanto tempo si è mantenuto l’entusiasmo dei soldati di Alessandro?”.