Sono lieto di presentare questa raccolta di «pensieri di Paolo VI», relativi a significative tematiche della vita umana e del cammino cristiano. L’antologia ci aiuta a cogliere qualche aspetto della poliedrica personalità di Giovanni Battista Montini.
Uomo di grande cultura umanistica e teologica, amico di filosofi quali J. Maritain e J. Guitton, egli conobbe profondamente e seguì con premura le trasformazioni del mondo moderno, nel costante proposito di raccoglierne gli aspetti positivi, di correggerne le devianze, di indirizzarne gli sviluppi verso traguardi di autentico progresso.
Erano assai vivi in lui l’interiorità, estranea a comportamenti altisonanti e ad effetto, come pure il profondo senso dell’amicizia e il vivo interesse per il mondo giovanile (eredità degli anni vissuti come Assistente della FUCI). Rimangono praticamente sconosciuti i tanti atti di carità e di solidarietà da lui compiuti: il suo animo non poteva rimanere indifferente di fronte all’umana povertà! È in questa ottica che va collocata la grande Enciclica Populorum Progressio.
Negli anni del servizio in Segreteria di Stato, poi come Arcivescovo di Milano, infine come Sommo Pontefice, egli si dedicò con singolare passione a indagare il mistero umano-divino della Chiesa che amò di un amore incomparabile. Tornano alla mente le commosse e belle parole di Giovanni Paolo I, nel suo primo Angelus, in cui, spiegando la ragione della scelta del nome, così si espresse in riferimento al suo immediato predecessore: «In 15 anni di pontificato questo Papa non solo a me, ma a tutto il mondo ha mostrato come si ama, come si serve e come si lavora e si patisce per la Chiesa di Cristo» (27 agosto 1978).